Naxos, tramonto.
Tu temi la mia notte tra dieci anni
qui e ora, proprio mentre seduto mi elevo
tra malto, sale e china gaudente
ad un tavolino del porto della Chora
ad un tavolino del porto della Chora
sulla rada si spezza la nostra giornata.
Io temo questa notte tra dieci anni
come tremo al termine apollineo
a picco sul vento prima del mare
dove l'onde, l'elica e il tridente
s'immischiano al largo dei nostri giorni.
Tu temi questa notte tra dieci anni
come le strade in discesa fino a Moutsouna,
proposizioni intricate in cerca di soluzione;
come le fecondatrici alate di Panormos,
sciame di pensieri pungenti che si affollano.
Io temo questa notte tra dieci anni
come fremo al largo di Italida
con la chiglia fragile e sberleffa
sul mare tronfio oltre il piuccheceleste
indifeso e incapace di difenderti dall'incertezza.
Me perché, qui e ora, all'ormeggio d'Arianna?
La luce è qui che pianta il nostro presente.
Si dilata, ci accoglie, ci protegge
nello stringere del tempo
noi due, tra due ora, diversi ma non opposti.
Pedro de Montjuic
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