martedì 26 marzo 2019

Serifos - Diario di viaggio, seconda parte.

La costa sud di Serifos



Se si vuol fare esperienza della vera essenza delle Cicladi, la costa meridionale di Serifos è l'ideale. D'estate la terra è tesa come la pelle di un pachiderma. Un fondale minimale, fatto di piante basse e secche, imbrunite dal sole, che coprono a malapena la roccia. Quello che serve per far risaltare i toni cianotici che ogni anno spingono milioni di turisti a visitare questi luoghi. Il mare profondo e il cielo terso sono vertiginosi se ammirati lungo le strade tracciate a strapiombo. Fare un giro in moto da queste parti è paradisiaco.


Leggi anche il resto del diario di viaggio su Serifos!

Per raggiungere la costa sud bisogna arrivare a Livadi, e poi seguire le indicazioni verso Ramos, un piccolo villaggio di cui parleremo dopo. Da qui bisogna fare rotta verso Megalo Livadi, l'antico scalo portuale minerario di Serifos.

La baia di Kalo Ampeli


E' la prima spiaggia selvaggia che si incontra dopo Livadakia. Non è facile raggiungerla: bisogna armarsi di una buona dose di pazienza! Dopo aver lasciato il proprio mezzo di trasporto in un parcheggio a monte, si procede per una ventina di minuti lungo un sentiero non proprio agevole, soprattutto nella parte finale. In effetti la stradina serve a raggiungere una chiesetta consacrata a San Sotero, dopodiché bisogna scendere lungo la parete di roccia scoscesa fino ad arrivare alla spiaggetta. L'insenatura di Kalo Ampeli è ben protetta dal vento, l'ideale per fare un bagno nelle giornate in cui questo soffia forte. La foto sovrastante è stata scattata in una giornata con vento a 25 nodi... E' stato un peccato averla visitata solo nella seconda parte della giornata!

La spiaggia di Vagia


Continuando sulla strada verso Megalo Livadi, Vagia si scorge dall'alto. E' uno spettacolo che invita a scendere: una larga distesa di sabbia fine, occupata da qualche fila di ombrelloni di legno. E' senz'altro la spiaggia che abbiamo più apprezzato. Basta imboccare la strada di accesso all'eco-residence e si arriva facilmente a destinazione. C'è spazio in abbondanza, poca gente tra i piedi. L'acqua è cristallina, contornata da un paesaggio che testimonia a pieno la vocazione mineraria della Serifos di un tempo. L'unico neo è rappresentato dagli edifici in costruzione alle spalle, che di sicuro stonano in un'atmosfera così incontaminata.

Megalo Livadi e dintorni


Il capolinea di questo tour è rappresentato dal vecchio scalo minerario dell'isola, Megalo Livadi. Durante i primi decenni dello scorso secolo, e fino agli anni sessanta, doveva essere un luogo ben tenuto, dove dimoravano le autorità dell'isola e i dirigenti delle compagnie di estrazione. Tuttavia oggi di questo fiorente passato non rimane nulla. In effetti Megalo Livadi è un porticciolo non molto attraente, ancor meno per fare un bagno. Va bene al massimo per mangiare qualche prelibatezza locale in una delle due taverne presenti. 


Perchè allora arrivare fin qui? Per la strada. Panorami mozzafiato, in molti tratti a picco sul mare. Si astenga chi soffre di vertigini. E ancora, una roccia nuda, scavata per decenni dall'uomo. Il passato minerario che invecchia insieme all'isola, ferro corroso di laboriosi scheletri. Giganti estrattori si alternano a piccoli ma resistenti carrelli. Camionette, caseggiati, un intero quartiere operaio che giace in memoria di una vita dura, difficile, che tuttavia ha sostentato per anni migliaia di famiglie di tutta la Grecia.




Ramos


Il villaggio rurale di Ramos è un centro abitato a circa venti minuti a piedi da Livadi. Se non avessi soggiornato in uno studios poco distante, non l'avrei mai visitato... E sarebbe stato un vero peccato! Ramos è un piccolo capolavoro scenografico. Un selciato decorato a calce conduce ad una piazzetta raccolta, dove si affaccia qualche casa, un albero di fichi e un'intonsa chiesetta di rito cattolico. Un presepe vivente. Silenzioso, lucente, lontano dai riflettori del turismo.


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