lunedì 25 marzo 2019

Serifos - Diario di viaggio, prima parte.


Estate 2018
, l'ennesimo viaggio in Grecia. Non li conto più ormai, significherebbe misurare una febbre appassionata. Quest'anno io ed Angela abbiamo scelto di girovagare per le Cicladi. Usare il termine navigare sarebbe esagerato: noi il mare lo aduliamo, al confine, sulla battigia, senza mai averlo vissuto fino in fondo. Sfruttiamo lo scafo solo per spostarci, di terra in terra, per cambiare punto d'ammirazione.

Quest'anno abbiamo scelto isole più intime, pacate, spontanee. Serifos è stata la prima. Mediterranea declinazione del termine selvaggio, indifferente alle apparenze della massa turistica. Silenziosa, ma anche capace di sibilarti con potenza nelle orecchie. È figlia d'un vento che non bada alla forma, fino a diventare rude, ispido.


Leggi anche il resto del diario di viaggio su Serifos!

Livadi


 

Porta d'ingresso di Serifos, Livadi è l'attracco principale dell'isola, primo agglomerato di case che si scorge avvicinandosi alla costa. La Chora, che sovrasta il porto ergendosi aspra, prova a monopolizzare la vista. Ma il silenzio che si sparge sulla candida banchina sembra ti strattoni un braccio, per richiamare di nuovo l'attenzione su di essa. Basta procedere di duecento, forse trecento metri più avanti per mescolare al silenzio con qualche voce. E' la sommessa animosità del turismo locale, atmosfera che non fa pentirsi di aver scelto quest'isola per le proprie vacanze. Un breve passeggio pedonale serale, con ristorantini e locali ben curati, e i tavoli disposti sull'altro lato della strada, dove c'è il molo dei pescatori.


Qualche altra attività si trova prima del tratto di lungomare pedonalizzato, mentre il resto si affaccia sulle stradine interne. Mini-market a misura d'uomo, gli uffici dei noleggiatori di auto, una pasticceria che sforna dolci dai tempi della dittatura dei Colonnelli, qualche minuto emporio e botteghe di souvenir che di più artigianale non si può. I giusti ingredienti per una tranquilla vacanza perfetta.

  

La spiaggia del porto non è da meno. La strada che la costeggia a un certo punto si interrompe, lasciando spazio a un sentiero sterrato. Si estende verso nord, rifugiandosi nel punto più interno della baia. È riparata discretamente dal vento, anche nelle giornate più vivaci. Caratterizzata da una distesa di sabbia lunga qualche centinaio di metri, non risulta di grande impatto, sicuramente non è tra i punti più spettacolari di Serifos dove fare il bagno. Ma le acque sono limpide, fresche, eccezionali.


Livadi è il biglietto da visita di Serifos. Caratteri impressi a macchina su carta ruvida e ingiallita. Greggia, ma piena di fascino.

Livadakia


Livadakia è l'ideale continuazione verso sud di Livadi, ma uno sperone di roccia separa le due località facendo da spartiacque. Nonostante il significato del nome (piccolo porto)qui di portuale non c'è nulla. Livadakia è un agglomerato improvvisato di poche e piccole strutture turistiche che nasconde un'incantevole spiaggia. Vista dal mare rivela tutto il suo aureo splendore. Sabbia fine, scintillante, e un interminabile susseguirsi di tamerici, vero tratto distintivo di questa spiaggia.


A Livadakia la beach life inizia a farsi moderatamente selvaggia, ci sono solo due piccoli bar con taverna annessa che offrono qualche tavolino e pochi ombrelloni. Conviene far presto la mattina, perché sono gettonatissimi dalle famiglie con bambini al seguito. Tuttavia nulla di irreparabile: qui le tamerici fanno da padrone. Arse e salmastre, come scrisse D'Annunzio, ma mai avide di ombroso ristoro. Acque meravigliose: oro splendente di mattina, regale smeraldo di pomeriggio, quando il sole timidamente si dirada, lasciando più spazio alle ombre degli alberi.

  

 

  

  

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