giovedì 4 agosto 2016

Santorini, diario di viaggio - Spiaggia di Vlichada


Prima giornata trascorsa a mare, sulla spiaggia di Vlichada, sulla costa sud di Santorini. Come potete notare, siamo stesi su un lettino king size, noleggiato insieme a un ombrellone e a un altro lettone (che avremmo potuto benissimo subaffittare) al prezzo di cartello nazionale di sette euro.

Se vuoi conoscere tutte le impressioni su Santorini, leggi il resto del mio diario di viaggio!


Alle nostre spalle c'è una vecchia fabbrica di pummarole, scavata nella roccia. con tanto di torre fumaria. In passato doveva rappresentare la colonna portante dell'economia locale. Adesso ci fanno cultura: l'hanno convertita in un museo. Il museo dei pomodori.


La canna fumaria che si vede in lontananza corrisponde proprio alla ex fabbrica di pomodori trasformata nel Museo industriale del pomodoro
Questa spiaggia è molto suggestiva: è delimitata da una costa alta e rocciosa, che non sembra opporre resistenza all'erosione del vento. L'atmosfera è onirica: la friabile scogliera ricorda le circonvoluzioni della corteccia cerebrale. Il vento sfiora di continuo la parete rocciosa, solcandola a suo piacimento.

La roccia è così tenera che basta appoggiarci una mano sopra per ritrovarsela completamente ricoperta di detriti. Questi formano nell'aria degli sciami, che si osservano in lontananza quando il vento soffia più forte. Niente paura: la roccia si disperde subito in mare. Forse è per tale motivo che in alcuni tratti si possono ritrovare in acqua delle pietrucce galleggianti.

La spiaggia di Vlichada è certamente meno famosa della Red Beach, ma a mio parere non ha nulla da invidiarle sia in termini paesaggistici che di fruibilità turistica.





Questa scogliera così particolare mi ha incuriosito. Con il costumino nuovo e la reflex ho iniziato la mia solita passeggiata fotografica. Nonostante la spiaggia sia molto estesa, solo nel tratto iniziale (quello più vicino al porticciolo locale)  è possibile noleggiare un ombrellone. Dopo è tutta spiaggia libera. Libera in tutti i sensi.
Non si vedevano da lontano, ma c'erano i nudisti. Non le nudiste, i nudisti. Quelli uomini.
C'erano anche due cani. Erano così carini che giocavano in riva al mare, con il padrone che lanciava loro il legnetto da riportare indietro.
Io sorridevo con tenerezza. Peccato che solo troppo tardi mi sono accorto che il padrone dei cani era completamente nudo. Bhe, chissa se in Grecia sono arrivati i video di Gay Ingenui
Penso di aver reso bene l'accaduto. A domani.

Se vuoi conoscere tutte le impressioni su Santorini, leggi il resto del mio diario di viaggio!

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