martedì 9 agosto 2016

Santorini, diario di viaggio - Dove ho mangiato bene sull'isola

La spiaggia di Exo Gialos
Ce la siamo presa comoda oggi io ed Angela, sulla spiaggia di Exo Gialos. Senza pensarci troppo abbiamo scelto di raggiungere questa località non molto distante da Thira. La spiaggia si estende a entrambi i lati di un porticciolo di pescatori, che sembra aver passato giorni migliori. In effetti nemmeno la spiaggia si distingue per molti particolari: l'intero tratto di costa sembra proprio ricordare un fiorente passato commerciale di Santorini, ma credo che ne parlerò in un post dedicato.

Se vuoi conoscere tutte le impressioni su Santorini, leggi il resto del mio diario di viaggio!


Dicevo, oggi relax. Abbiamo curato il benessere psicofisico, provando a fare i fighetti da Yalos, gastronomy by the seaun lido (con annesso ristorante gourmet) che cercava di darsi un certo tono. A partire dalla musica di sottofondo. Raggae jamaicano all da day. Diffusi da altoparlanti vintage che esaltavano le basse frequenze, effetto sottomarino. Alla fine della giornata ho provato un forte impulso a farmi i rasta in testa... Ovviamente con delle extension. Extension giamaicane.


E gli ombrelloni? Sembravano dei tappeti elastici. Avrei mandato a saltarci sopra il cameriere, dopo avermi portato un menù nemmeno stessi da Giuseppone a Mare. C'era anche la carta dei vini. Sì, la carta dei vini sotto l'ombrellone. Mancavano solo gli scialatielli ai frutti di mare.

L'insalata gourmet che abbiamo ordinato, servita in ciotola nera
per far risaltare all'occhio gli ingredienti, e accompagnata da un dip di due salse
per il pane (che a Santorini si paga a parte...)
Per fortuna l'insalata che abbiamo ordinato era molto buona. Avendo fatto i fighetti, non ci siamo accontentati del solito lattughino: c'era l'uva, il mango, il melograno, la feta e l'aceto balsamico.

Come sono gourmet su quest'isola...

Lasciando perdere per un attimo le battute, questo aumento delle tasse sulla ristorazione ha devastato la qualità generale dei ristoranti in Grecia. Scordatevi le porzioni gustose e abbondanti a prezzi stracciati. In molti casi hanno ridotto tutto all'essenziale, aumentando i prezzi e rinunciando alla qualità.

Ma per fortuna non fanno tutti così.

Era da un po' che adocchiavamo quella taverna lungo la strada. Si chiama Roza.

Una veduta della Taverna Roza, situata in località Vourvoulos,
lungo la strada che collega Thira con Oìa.
La foto è tratta dalla pagina Facebook del ristorante.
Meno male che esiste Taverna Roza a Santorini! Erano giorni che mi domandavo perchè sull'isola non si trovasse buon cibo. Abbiamo mangiato ottime pietanze locali. Le keftedes, delle frittelle di pomodori condite con cipolle, menta, basilico e yogurt. Bhe, dovreste provarne il sapore cosi fresco, ma allo stesso tempo intenso. La feta avvolta in una dolcissima pasta fillo, contrasto dolce-salato sorprendente. Il polpo in umido e il breme (è un pesce, nemmeno io lo sapevo: ho ordinato sulla fiducia) alla griglia. Ma non quelle griglie sceme elettriche, una vera griglia a carbone, con tutti gli aromi annessi.

Ecco il breme ai ferri, freschissimo, come le patate tagliate a mano e fritte.
In chiusura, contorno di salvia saltata in padella.
Il tutto accompagnato da un buon vinello bianco, di quelli contadini, che i proprietari della taverna ottengono da un vitigno che si trova a pochi passi dalla nostra struttura.

Il buon vino bianco, che i proprietari della taverna
hanno voluto chiamare "Panagia tou Kalou", in onore
della chiesetta che si erge nelle vicinanze del vitigno.
Il casereccio a chilometro zero vince sempre su tutto. Anche sul gourmet al mango e melograno.

Se vuoi conoscere tutte le impressioni su Santorini, leggi il resto del mio diario di viaggio!

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