lunedì 15 agosto 2016

Santorini, diario di viaggio - Il panigiri di ferragosto di Panagia Episkopi


Negli ultimi giorni il vento si è sbizzarrito. Mi sto pentendo di aver noleggiato un motorino. Forse con un deltaplano mi sarei divertito di più. Oggi il vento lo abbiamo sentito bene io ed Angela. Abbiamo fatto parecchi giretti sulle strade dell'isola. Dovevamo trovare la chiesa di Panagia Episkopi. Un'altra pausa dal mare, penserete. Invece no. Dovevamo accertarci dell'esistenza di una festa che si sarebbe svolta in serata.



Se vuoi conoscere tutte le impressioni su Santorini, leggi il resto del mio diario di viaggio!

Dopo anni di vacanze trascorse in Grecia abbiamo finalmente partecipato a un panigiri, tipica festa religiosa in onore di un santo. Gli ortodossi a Ferragosto non festeggiano l'Assunzione. Non credono nel dogma cattolico della salita al Cielo della Vergine. Festeggiano la Dormizione di Maria. Piccole differenze tra fratelli cristiani.

 

Nella chiesa di Panagia Episcopi, situata alle porte del villaggio di Mesa Gonia, le celebrazioni iniziano già dalla sera prima. È ritenuta una delle feste più importanti di Santorini.


Non c'erano turisti. Nessuno, tranne la gente del posto, ne è a conoscenza. Non è stato facile scovare la festa. Sembra che i Greci tengano un gran segreto su queste celebrazioni. Nessuno sa mai nulla. Ogni tanto vedi a ridosso di qualche chiesa decine di auto parcheggiate ai lati della strada, e gente con aria festosa che si avvia verso il sagrato.


A pensare che in mattinata abbiamo anche incontrato uno dei cuochi della festa, il quale non conosceva una parola di Inglese. Comunicavamo con i gesti. Faceva persino fatica a indicarmi con le dita delle mani l'orario di inizio. Si è incartato per fare il numero sette: alzava quattro dita di una mano e tre dell'altra, contandole in mente per accertarsi del numero corretto.


Ma come vi ho detto, alla fine ce l'abbiamo fatta. Celebrazione religiosa emozionante. Una folla di fedeli che intonava canti di preghiera, mentre i loro celebranti eseguivano la pomposa liturgia dei Vespri.


Ma si sa, tutto il mondo è paese. Non tutti erano lì per pregare. O almeno solo per quello. Alle spalle della chiesa, in quello che deve essere l'oratorio, c'era uno staff operoso che stava preparado le pietanze per i festeggiamenti. Centinaia di scodelle colme di cibo. Tutto home made. Avrebbero tenuto testa alla più famosa sagra italiana. E molti "fedeli" erano lì per quello. Aspettavano la benedizione finale di quel ben di Dio.
In effetti anche noi attendevamo con un certo languorino l'apertura del banchetto. Fave locali, prodotto rinomato sull'isola. E fagioli dall'occhio nero, freschi e cotti aggiungendo della profumata cannella. Accompagnate da saporiti fettoni di pane e qualche bicchiere di vino rosso contadino, assai spiritoso.




Ho apprezzato molto. Angela un po' meno, non è una grande amante dei legumi. Io invece ho fatto il bis. E che ve lo dico a fare...


Avreste dovuto vedere come alcune persone si avventavano sul banchetto. Facevano incetta di ciotole. Le impilavano una sopra l'altra. Alcuni le mettevano addirittura nelle buste per portarsele a casa. Angela ha visto una signora che manteneva della fette di pane tra il mento e il petto, perchè aveva entrambe le mani occupate. Sulla strada del ritorno c'era un signore che stava percorrendo a piedi una strada buia e trasportava nelle buste una ventina di quelle gustose ciotole.
Non ce la posso fare. Italia Grecia: una faccia, una razza, recita il detto.

Per chi volesse fare questa esperienza, ecco la posizione della chiesa sulla mappa.
Raggiungerla da Kamari è estremamente semplice!



Se vuoi conoscere tutte le impressioni su Santorini, leggi il resto del mio diario di viaggio!

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