giovedì 18 febbraio 2016

Qual è il miglior caffè di Napoli?

No, questa non è opera del Bar Mexico! È solo una rappresentazione della centralità del caffè per noi Napoletani: il caffè in primo piano; la bustina di thè relegata dietro, magari quando l'addome non è al top!

Ho appena terminato di bere un terribile caffè di un distributore automatico dell'università. Spinto forse dal disprezzo per la ciofeca che fino a un attimo fa avevo sotto le narici, forse per rendere meno amara l'esperienza appena vissuta, mi accingo a spendere qualche parola sul Bar Mexico. Quello sito nei pressi di piazza Medaglie d'Oro. 

Non è mio intento disquisire sulla migliore caffetteria di Napoli. Rischierei di addentrarmi in una discussione dove potrei non uscirne vivo. Voglio solo rendere merito sul web ad un caffè del Vomero che ogni giorno lavora a ritmi frenetici, custodendo il proprio successo con il pubblico in modesto silenzio. Non che i clienti manchino, ma forse è il caso di aggiungerne dei nuovi dalle fila del web.

Se credete che vi parli dell'ennesimo nuovo bar, spuntato come un fungo dopo la pioggia per soddisfare gli insaziabili proseliti dell'aperitivo, questa non è la giusta recensione. Il Bar Mexico è il tempio dell'espresso, così come venne concepito a suo tempo: una tazzina da consumare fugacemente. Sono i ritmi serrati che lo impongono; quelli degli uomini operosi della città, intendo... In effetti il piccolo locale (che su un bancone di tre metri conta nelle ore di punta anche quattro impiegati) è prevalentemente frequentato dai cultori del buon caffè, che ogni giorno approfittano del break lavorativo per poggiare i gomiti su un freddo bancone d'acciaio affollato da caldissime tazzine di porcellana e rinfrescanti bicchieri d'acqua minerale. Persino chi non possiede questo lusso, chi quei cinque minuti di libertà non se li può prendere, puó godere dello stesso privilegio. Merito di uno staff capace di rifornire di pregiata caffeina un intero vicinato.

Bere qui una tazzina di caffè significa abituare il palato ad essere esigente. Servito zuccherato come vuole la tradizione, il caffè si presenta con una superficie colorata di oro antico. Merito della cremina, ottenuta amalgando il primo caffè del giorno con lo zucchero bianco. Aggiunge note di gusto alla composizione senza mai rendere la miscela troppo melensa. Alla vista sembra elegante velluto. All'olfatto l'aroma avvolge il naso. Forse con più delicatezza, come fa la seta. Quando il cucchiaino s'approfonda per miscelare sapori e colori, ecco che si mostra la vera anima del caffè. Tenebrosa com'è, lascia spirali tigrate sulla patina di cremina, capaci di risucchiare verso di essa le labbra del bevitore. Attenzione però a non scottarsi: le tazzine sono bollenti, come da manuale! Dal sapore corposo e intenso, la miscela da bar Passalacqua non delude mai, creando un vincolo quasi inscindibile con il marchio Mexico per identificare la perfezione nell'arte caffettiera. È possibile provare le stesse emozioni anche richiedendo il proprio caffè senza zucchero. È paradossale, ma pur non essendoci ombra di dolcificante alcuno è possibile rintracciare lo stesso sapore calibrato, che quasi rende improprio il termine amaro. La lingua non si piegherà mai per un esagerazione verso tale gusto fondamentale. Sarà percepibile solo il sapore assoluto e deciso dei chicchi tostati, resi cremosi dalla pressione della macchina a vapore del bar.

Lo ripeto: non è mia intenzione irritare la soggettività del gusto collettivo dichiarando che qui si prepara il miglior caffè di Napoli (e quindi, per transitività, del mondo intero). Rischierei di non riuscire nell'intento di convincere il lettore a provare 'na tazzulella di questo bar. Posso peró dire senza timore che qui si beve un eccellente caffè. Diverso anche dai migliori sulla piazza (e non mi riferisco di certo a quella nelle adiacenze). Persino rispetto a quelli della stessa catena, che vanta numerosi punti vendita in tutta la città. Quindi, se vi trovate a passare per via Tino da Camaino, concedetevi due minuti di pausa ed entrate in questo piccolo tempio sacro del caffè napoletano.

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