lunedì 9 giugno 2014

Napoli - ospedale Santobono: il cartellone contro i parcheggiatori abusivi a pochi passi dal loro "posto di lavoro"

Parlare per foto, il fulcro di questo blog. Ecco uno dei tanti lavoratori nelle adiacenze del Santobono. Un parcheggiatore abusivo in attesa di un nuovo cliente.

Poco fa sono passato vicino al varco del pronto soccorso dell'ospedale Santobono. Mi sono accorto di un cartellone pubblicitario diverso dagli altri: troneggiava uno slogan particolare, che ha subito catturato la mia attenzione. Nu cafè a piacere, capo!


L'associazione Adda passà 'a nuttata ha organizzato un evento il 19 giugno al maschio Angioino. Pare si voglia sensibilizzare la gente al problema del parcheggiatore abusivo. Un tumore sul tumore qui a Napoli, direi. Non solo problemi: grazie all'hashtag #napolièviva è stato indetto anche un concorso fotografico su Instagram per gridare al mondo intero che Napoli è ancora la città più bella del mondo.

Non so se la cosa è la solita bolla di sapone, l'ennesima trovata mediatica di un'amministrazione dedita solo all'apparenza, quella che io definisco politica della vetrina. O magari un vero impulso dal basso. Quello che realmente ci vorrebbe a Napoli. Perché, per sterminare le cellule malate in un organismo, non bastano i farmaci politico-istituzionali. Deve reagire l'organismo dall'interno con quel mucchietto di cellule ancora sane che hanno la forza di combattere.

Perché ho deciso di parlare di questo cartellone? Perché è stato affisso in una posizione strategica. L'area adiacente all'ospedale pediatrico del Vomero è infatti "infestata" da decenni dai parcheggiatori abusivi. Passo spesso tra quelle strade, e sono sempre presenti per vessare i proprietari dei veicoli con la tassa per la sosta. Nemmeno durante le feste comandate si riposano; nemmeno la notte, grazie al frequentato pub che ormai da tempo è attivo con successo.

Un'organizzazione impeccabile, degna di un'efficiente azienda privata: turni di lavoro serrati e spartizione minuziosa delle geometrie stradali, per garantire alla manovalanza più lavoro possibile. Lavoro? Sì, perché loro si sentono lavoratori. Molti di loro sono anche generosi, perché ormai sono stati adottati dalla strada. Ti aiutano, se possono. E gli abitanti hanno ormai metabolizzato la loro presenza, convivendo con l'ordinaria follia di questa città.

Non nutro nessuna speranza per l'evento organizzato dai volenterosi ragazzi dell'associazione promotrice. Ma mi ha permesso di cacciare 'a capa fòre 'o sacco, come si dice a Napoli. Dire la mia in merito al problema della sosta abusiva, ma soprattutto di denunciare pubblicamente la situazione delle strade che circondano l'ospedale Santobono, uno dei centinaia di luoghi afflitti dalla pretesa del caffè a piacere.

Forse -sottolineo, forse - esitono anche altre persone che sono in linea con la mia visione.
Forse, partecipare a questo evento potrebbe far scattare in loro il coraggio di essere più coraggiosi. E affrontare di petto il problema, senza vederlo come una condizione da accettare.
Forse, almeno noi, potremmo provare a far qualcosa, magari proprio per la questione particolare del Santobono. Almeno noi, dato che forze dell'ordine, polizia municipale e amministrazione comunale fanno finta di non vederli quei cinque-sei lavoratori stacanovisti. Preferiscono dare loro le spalle, appollaiarsi a piazza medaglie d'oro, senza torcere il collo verso via Libroia. Oppure mettere in scena, di tanto in tanto, qualche disinfestazione. Cacciare momentaneamente le blatte, che in breve tempo ritornano a infestare le strisce blu, non appena il presidio sanitario va via.

Nessun commento:

Posta un commento

Vuoi commentare? Sei libero di farlo. Ma ricorda: siamo su una pagina civilizzata. ;)