giovedì 17 aprile 2014

Elogio al dolore


"Per tutto il XIX secolo i medici si espressero contro l'uso di rimedi per il dolore. Il dolore, sostenevano, era una buona cosa, un segno di vitalità fisica e importante per il processo di guarigione."

Non voglio inoltrarmi più di così tra i sentieri razionali della Medicina. Ma questa magnifica spiegazione della dott.ssa Anna Lembke è utile per capire quanto il dolore sia la manifestazione d'un seme che cresce irrequieto nella nostra mente.


Questo non è l'elogio di un sadico. Né il delirio di un masochista. Qui si esalta la forza di quel dolore capace di scatenare risposta. Quel pensiero negativo che strema il soma, fino a spremerlo dell'ultima lacrima. Ma poi così esausto da arrendersi e lasciarsi tramutare in intenti risolutivi. Un fuoco che scotta, ma che infine purifica l'oscurità. Una tempesta che travolge, che poi lascia spazio ad un cielo di umida ripresa.

Continua a cadere
pioggia di un'estate
che prende ormai sonno;
se devi dissetare
un florido sorriso.

Traccia allegri rivi
sulla pelle di seta lucente;
se devi nutrire
la fertile mezzaluna
che viva mantiene la mia fame d'amore.

Pedro de Montjuic

Dedicato a te che hai versato lacrime. Che hai sofferto (forse poco, forse non abbastanza quanto tanti altri) ma che hai sempre creduto che tutto possa essere risolto. Pura Fede di Riconversione.

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