mercoledì 26 marzo 2014

La possanza delle acque - Il fiume Volturno e l'Oasi Le Mortine


E’ domenica mattina. Pervaso dallo spirito di non santificare anche questo giorno di festa alla pigrizia, sfrutto la lontananza da casa per visitare il nuovo. Mi reco insieme alla mia ragazza presso l’ex oasi WWF Le Mortine, un bosco idrofilo incontaminato a pochi chilometri da Venafro, al confine tra la Campania e il Molise.

Ho provato ad informarmi, poiché mi ha incuriosito alquanto la presenza di un lago artificiale sfruttato per la produzione di energia idroelettrica. Ecco quanto appurato dalle mie letture: pare che l’oasi Le Mortine rappresenti una nicchia ecologica, ciò che un tempo doveva essere la vegetazione prospiciente al fiume Volturno. Al giorno d’oggi è quasi impossibile poterlo apprezzare altrove, poiché lo zampino dell’Uomo ha rettificato il tracciato del fiume, al fine di rendere coltivabili i terreni bagnati dalle sue rive.

Ed è proprio il tentativo di deviare il corso che ha creato il lago, che sorge su un’area tortuosa del Volturno sottratta al suo fluire. Con questo ultimo dettaglio ci colleghiamo alla fotografia. L’energia dell’acqua, che l’Uomo è riuscito a circondare, a trattenere per qualche istante. Da un lato crea una silenziosa vita boschiva, umida, fatta di rettili, anfibi, uccelli e piante timide, riservate. Dall’altra mostra la sua forza. Un impeto chiassoso che può ascoltarsi solo giungendo a ridosso della diga. Qui c’è la possanza delle acque: un urlo di energia che ti lascia a bocca aperta, per assorbire lentamente l’impeto che il fiume con sé trascina.

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