giovedì 27 marzo 2014

Il diavolo e il fiordo di Furore sulla Costiera Amalfitana


Si racconta che sia venuto a trovare gli abitanti di Furore addirittura il diavolo in persona e che i cittadini, essendo assolutamente ostili a questa presenza, divennero letteralmente "furiosi" e lo cacciarono via violentemente. Ma il diavolo, fortemente indispettito da questa inospitalità, decise di lasciare le sue feci proprio all'uscita del paese, in sommità, verso Agerola. Quando però arrivò il momento di pulirsi, lo fece con la prima cosa che gli capitò sotto mano, ovvero un'erba. Quest'erba era tra ortiche più aggressive che esistessero da quelle parti e provocò al "povero" diavolo dolori atroci e tremendi. A questo punto andò via bestemmiando con tutta la sua voce e battendo fortemente i piedi a terra, segnando per sempre quel pezzo di strada con il suo zoccolo caprino. (Testo tratto da viaggero.it)


Sul fiordo l’acqua violenta
va nel mulino.

Farina a precipizio
grano del pastore
sul carro della luna,
gira la ruota del mulino;
è ferma la ruota del mulino:
una notte di tempesta,
il diavolo,
rapì dalla montagna
la terra e il sole.

Lo spirito del mare.
batte le nacchere,
per amori greci e saraceni
entro giardini di soccorso.

Racconterà il Fiume,
pianto a dirupo,
della rosa e della menta,
dell’ortica guardiana
sotto l’olivo ed il carrubo.

Giuseppe Antonello Leone


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