mercoledì 9 novembre 2011

Il teatrino sta per iniziare. Fate presto che i biglietti finiscono!



Ho voglia di sfogarmi, non ho voglia di indignarmi. Perché, come dice Pirandello nel fu Mattia Pascal, indignarsi costa anche meno della corruzione dei costumi. Non ho un’ enorme conoscenza delle Scienze che il mondo governano, ma ho una mente capace di ragionare. E di incazzarsi quando ce n’è bisogno… E ora più che mai ho voglia di gridare contro un Sistema che è manifestatamente marcio, ma che gran parte della popolazione italiana non vede. Perché ha deciso di pascolare con quello che potremmo definire il gregge Facebook, le pecorelle dal sangue blu (che niente di nobile hanno) con i leucociti a forma di effe, nutrite con mangime a base di Grande Fratello, X-Factor e Uomini & Donne; protette da antibiotici mediatici a base di TG di regime, Porta a Porta, L’ Arena e farmaci generici simili.

Con la dichiarazione di Berlusconi, rilasciata proprio ieri sera in diretta telefonica al TG1, si apre (di nuovo) il sipario di quel palco, dove i cittadini dovranno recitare la parte di uomini liberi. Tutti pronti a riempirsi i neuroni con false speranze, ascoltando i magnifici copioni degli sceneggiatori del Sistema, i politici. Gli stessi camaleonti che prima militavano nella maggioranza, e che adesso, per sopravvivenza, si mimetizzano nella formazione che probabilmente prenderà il potere. Sono tutti pronti a mettere mi piace (tanto oggi è così che ci si esprime…) sulla formazione del Fantacalcio che questo o quel concorrente ha deciso di portare a Montecitorio. E alcune vecchie conoscenze del calcio italiano si indignano pure… Lo stimabile Diego della Valle, che compra uno spazio sui principali quotidiani, e scrive di essere stufo di questo teatrino. Forse dimentica che quel teatrino lo dirigeva lui (insieme ad altri). Ma in un altro campo, quello dove si gioca a pallone. Dimentica di avere una condanna di oltre un anno di reclusione per frode sportiva.

Frode. Bella parola. Se poi affianchiamo a questa il termine crisi, ancora meglio. Abbiamo ceduto la nostra sovranità monetaria alla BCE, ancor più usuraia di Bankitalia privatizzata ai tempi della Lira. Indirettamente abbiamo perso la sovranità politica e amministrativa, dato che sono i mercati finanziari, e non la volontà popolare, a decretare le necessità del nostro Stato. I banchieri giocano sulle montagne russe con il nostro debito… E noi ci spaventiamo, ma siamo pronti a votare, a votare i futuri salvatori della Patria. Poi ci sono gli Indignados… Loro sì che si oppongono a questo sistema! Hanno messo a ferro e fuoco Roma per ottenerne il ribaltamento (almeno così recita la trama che ho letto su Coming Soon).

Voglio dire basta a questa farsa infarcita di baggianate. Sono stufo sia di sentire un clima di panico psicotico per un evento programmato, sia di ascoltare l' indignazione di ribelli, i cui contenuti sono anch’essi programmati da un Sistema che tenta di sodomizzarci senza freni.
Accetto piuttosto il mio stato di libero suddito, nella speranza di far cadere il Sistema sfruttando ciò che il Sistema mi permette di fare. Inutile votare per partecipare a una fiction; ma forse annullare il mio voto può dare un segnale alla torre di controllo: BASTA. Posso anche sbagliarmi nel proporre una soluzione del genere, ma una cosa è LOGICAMENTE certa: i cambiamenti non si ottengono con sceneggiate di piazza o urla di rivolta. Ma sfruttando le falle nei sedicenti diritti che questo regime (per fortuna) ancora ci offre.

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